Assoenologi, un posto a tavola nella lotta a Covid-19 “per il bene del vino italiano”

Cotarella: “Tutti uniti ce la faremo a superare questa drammatica emergenza”

Assoenologi vuole un posto a tavola nella lotta al Covid-19. Non certo sul fronte dell’operatività sanitaria. La disponibilità dell’associazione che raggruppa 5 mila enologhi ed enotecnici italiani è quella di “collaborare con tutte le Regioni italiane, con l’intero mondo istituzionale, ad iniziare, come per altro abbiamo sempre fatto, dal Governo nazionale“.

“Tutti uniti ce la faremo a superare questa drammatica emergenza”, scrive Cotarella nella sua seconda lettera indirizzata in pochi giorni al governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

È in questa missiva che il numero uno di Assoenologi allarga il mirino, dopo aver contribuito a contrastare l’ordinanza che vietava la vendita di vino e alcolici dopo le ore 18 negli esercizi commerciali pubblici della Lombardia, compresi i supermercati.

Dall’inizio della pandemia, Assoenologi è in prima fila per ribadire la propria vicinanza al mondo produttivo. Fecero clamore, nella comunità medica, le dichiarazioni di Cotarella relative ai benefici del consumo moderato di vino e alcol.

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